La cheesecake

COOL) con questa stupirete anche i più scettici
UNCOOL) ci vuole un sacco di tempo a farla e soprattutto a farla riposare. Fatela almeno il giorno prima!
ADATTO A) sera, dopocena, serata romantica
ATTENTI A) le calorie: basta una fetta e avete cenato per due giorni

Per anni, sentendo la parola "cheesecake" pensavo irrimediabilmente alle torte salate. La parola cheese evocava al mio olfatto il gorgonzola, il taleggio, il parmigiano. E non mi è mai venuto naturale ordinarla al ristorante dopo un pasto, non amando i dolci alla follia o preferendo in generale un dolce che, già dal nome, "sapesse" di dolce e non mi evocasse muffe, odore di piedi o accoppiamenti con la mostarda di cipolle. Poi però ho sposato mia moglie, che finalmente mi ha svelato la verità.

Attrezzatura
Ciotole a perdizione, di cui almeno un paio di capienti; mixerino elettrico o ad immersione; frusta (manuale, ma meglio elettrica); carta da forno, tortiera con cerniera; setaccio

Ingredienti
Per il fondo
270 gr Biscotti Digestive's
160 gr Burro
2 cucchiai zucchero di canna

Per la crema
2 uova intere
1 tuorlo
100 gr zucchero
1 bustina di vanillina
600 gr Philadelphia
20 gr amido di mais (o maizena)
il succo di mezzo limone
1 pizzico di sale
100 ml panna fresca

Per la copertura
succo di limone
1 yogurt cremoso bianco
200 gr panna fresca
1 bustina vanillina
1 cucchiaio zucchero a velo

Come si fa il fondo
1) Iniziate ammorbidendo i 160 gr di burro a bagnomaria.
2) Sbriciolate grossolanamente i biscotti Digestive's e buttateli nella ciotola del mixer insieme allo zucchero di canna. Quando dico biscotti "Digestive's" non intendo dei cazzo di biscotti qualunque. Ci vogliono proprio loro, i Digestive della McVitie's: magari non si trovano dappertutto ma fidatevi, si sente la differenza. Sognatevi di usare gli Oro Saiwa o una qualche sottomarca di biscotti in finto cartone.
3) In una ciotola, versate i biscotti polverizzati e il burro. Mescolate con un cucchiaio di legno finchè non avrete un bell'impasto omogeneo.

4) Ora prendete la vostra tortiera: il top è avere quella a cerniera (la mia è dell'IKEA), altrimenti quando proverete a tirare fuori il tutto, a torta finita, rischiate una Caporetto gastronomica. Imburratela al meglio, e poi preparate un disco di carta da forno dello stesso diametro della tortiera e due strisce di carta alte quanto la tortiera. Indovinate un po'? Esattamente. Approfittando delle superfici imburrate, incollate la carta forno rivestendo la tortiera.
5) Versate il composto del fondo nella tortiera, distribuitelo e compattatelo per bene con le mani o col fondo di un cucchiaio.
6) Compatibilmente con il diametro della vostra tortiera, dovreste riuscire anche a creare un po' di alzata laterale. Ne basta poca, ma se la vostra tortiera ha un diametro superiore ai 22 cm farete un po' più fatica. Eh, intendiamoci: se ce la fate bene, se no amen, viene bene lo stesso.
7) Mettete la tortiera con la base della torta in frigo per almeno un'ora.

Come si fa la crema (e si inforna il tutto)
1) Ottimizzate i tempi: a fare la crema vi serviranno circa 15 minuti, quindi iniziate dopo 45 minuti che il fondo è in frigo.
2) Prendete una ciotola ben capiente e buttateci uova, zucchero e vanillina. Sbattete il tutto con la frusta (anche elettrica va bene) finchè non è ben morbido. Un consiglio: la frusta elettrica funziona anche se non è impostata per forza a "velocità smodata".
3) Poco per volta, aggiungete il Philadelphia e mescolate (la frusta elettrica è ancora ok, ma il rischio di imbiancare la casa in un raggio di un paio di metri è altissimo) perchè non faccia grumi.
4) Aggiungete il succo di limone, l'amido di mais (o maizena) setacciato e un pizzico di sale, sempre mescolando.
5) Accendete il forno a 180°.
6) Terminate la crema aggiungendo la panna fresca (non c'è bisogno di montarla, eh!) pian piano, sempre mescolando.

7) Ora recuperate la tortiera col fondo dal frigo, versateci dentro la crema che avete ottenuto e livellatela per bene con un cucchiaio.

8) Buttate la torta in forno preriscaldato a 180° per una mezz'ora, a metà altezza.
9) Poi abbassate la temperatura a 160° per un'ulteriore mezz'ora.
10) Alla fine spegnete il forno, aprite appena lo sportello e lasciate la torta a riposare un'ultima mezz'ora.

Morale della favola: ci vuole un sacco di tempo. Diciamo che non è il caso di scegliere questa ricetta tipo "Dai ragazzi, faccio una tortina al volo che la mangiamo dopo cena!". Alcuni consigli in merito alla cottura:
- non aprite assolutamente la porta del forno per almeno la prima mezz'ora;
- se dopo questo primo tempo la superficie si scurisce (a me non è mai successo) metteteci sopra un foglio di carta stagnola di protezione;
- fate la prova con lo stecchino, se volete, ma ho visto che si è sempre cotta più che discretamente rispettando questi tempi;
- più darsi che la crema si crepi: fregatevene, tanto poi va coperta con la panna e non lo vedrà nessuno.

Come si fa la copertura (e si finisce)
Se tutto va bene, a quest'ora sarete stremati. Peccato che non sia ancora finita quindi, se siete furbi, nell'ora e mezza in cui la torta deve cuocersi fatevi pure una penichella nei pressi del forno (senza dimenticarvi di svegliarvi almeno ogni mezz'ora a cambiare le temperature).

1) Intanto dovete fare la sour-cream, o panna acida. Mi han detto che si trova anche già pronta nei brick di cartone, ma io non l'ho vista. Un valido sostituto lo fate montando 200 ml di panna fresca.
2) Per ottenere la sour-cream aggiungete ora il succo di limone e lo yogurt. Mescolate ma, per evitare di smontare troppo la panna, fatelo dal basso verso l'alto e con molta delicatezza. In questo modo l'aria resterà intrappolata nella panna che resterà abbastanza gonfia.
3) Aggiungete la vanillina e lo zucchero a velo setacciandolo, continuando a mescolare delicatamente.
4) Quando la torta è fredda (se non lo è, nell'attesa tenete la panna appena fatta in frigo), versateci sopra la copertura e livellatela con un cucchiaio. Et voilà.
5) Se volete, decorate con qualche fetta di fragola tagliata e pulita.

6) Ora, infilate il tutto in frigorifero. Non togliete la torta dalla tortiera adesso, altrimenti verrà giù tutto come un castello di carte nella bufera. Fatevi bene i conti, perchè la torta dovrà stare in frigo molte ore. Diciamo minimo una notte; e diciamo anche che più ci sta e meglio è (ecco, magari tre settimane sono troppe - ve ne accorgerete se la superficie diventa verde e comincia a puzzare di piedi).
7) Prima di servire, aprite la tortiera con delicatezza e spiattate, stando attenti a non lasciare sul fondo della tortiera la base di biscotti e burro.

Abbinare il vino
Qui vi ci vuole un vino forte e non dolce, che aiuti a pulirvi la bocca dalla quantità di zucchero. Che so, ad esempio uno Jagermaister (ah, dite che non è un vino?).

Ma quante ne so
La conversazione langue? Finchè ingollate fette di cheesecake sprezzanti del tasso di glicemia alle stelle, potreste ricordare ai commensali che il 30 Luglio, negli USA, si festeggia il National Cheesecake Day. E che la rock-funk band Phish (se non li conoscete, è il momento buono per procurarsi "Billy Breathes" o "A Picture of Nectar", tra gli altri), famosissima oltreoceano, in uno storico concerto del 1999 in Florida chiese al suo pubblico, invece di applaudire alla fine di ogni canzone, di urlare "cheesecake! cheesecake!" con quanto fiato avessero in corpo. Da allora, è usanza che ai concerti dei Phish il pubblico acclami la torta: tanto che gli stessi Phish hanno aggiunto un bridge alla loro canzone "You Enjoy Myself", durante la quale ciascuno dei quattro canta a cappella elencando nomi ed ingredienti di tutte le cheesecake note al mondo.

Voto della moglie

Grandi verità (2)

- "Dieta", "ingrassare" e "regime alimentare controllato" sono parole assolutamente prive di significato per un UomoInCucina®.
- Leccare le posate che usate per cucinare o assaggiare con le dita gli impasti è cosa buona, basta che non vi facciate vedere dagli altri.
- Se c'è qualcosa che non va nel sapore, non è un errore: è una caratteristica.
- Il bidone dell'umido è vostro amico: usatelo.

Cinnamon roll

COOL) sono strabuoni, punto
UNCOOL) basta poco per rovinare tutto
ADATTO A) colazione. Provate da Starbucks...
ATTENTI A) la lievitazione è il punto chiave, il rischio che restino bassi e sgonfi è altissimo


Non c'è niente di meglio, in una bella mattina metropolitana, che infilarsi in un qualunque Starbucks a fare colazione: sorseggiare un Double Espresso (o uno di quei giganteschi Super Triple Banana Chocolate Chipped Frappuccino), sfogliare il Times e gustarsi una di quelle morbidissime brioche arrotolate alla cannella: i cinnamon roll. Poi, eh, si trovano anche all'IKEA ma davvero, non c'è paragone.

Attrezzatura
Una terrina capiente e un paio di piccole, un cucchiaio di legno, una forchetta, un cucchiaio, un coltello liscio, un pentolino, un mattarello; carta forno; canovacci puliti; un cucchiaino per far colare la glassa.

Ingredienti
Per l'impasto
550 gr di farina
210 ml di latte
75 gr di zucchero bianco
25 gr di lievito di birra (quello in panetti)
70 gr di burro
1 pizzico di sale
2 uova

Per il ripieno
200 gr di zucchero canna
85 gr di burro
cannella

Per la copertura
1 tuorlo
2 cucchiai di latte

Per la glassa
zucchero a velo
acqua

Come si fa l'impasto
1) Iniziate sciogliendo lentamente i 70 gr di burro a bagnomaria.
2) Nel frattempo, scaldate il latte in un pentolino (dev'essere appena tiepido, eh, né freddo da frigo, né troppo caldo) e trasferitelo in una ciotolina. Scioglieteci dentro un po' dei 75 gr di zucchero (che so, un paio di cucchiai al massimo) e poi sbriciolateci il panetto di lievito mescolando appena. Lasciate riposare qualche minuto: in questo modo, il lievito "si risveglierà" e sarà pronto per la lievitazione. Attenzione: se il latte è troppo freddo o troppo caldo andrà tutto a puttane.
3) Prendete la terrina grande, metteteci dentro la farina, il resto dello zucchero e il sale. Quando il lievito sarà pronto, aggiungetelo alle polveri e mescolate con un cucchiaio di legno. Buona fortuna: dopo pochi secondi l'impasto che ne risulterà sarà appiccicoso più di uno slime. Cercate di fare del vostro meglio: in ogni caso la mescolata migliore gliela daremo a mano tra qualche minuto.
4) Aggiungete le uova appena sbattute (non fate schiuma, mi raccomando) e il burro che ormai sarà sciolto.
5) Mescolate ancora un po' con il cucchiaio di legno. Ad un certo punto, l'operazione diventerà quasi impossibile. Infarinatevi quindi per bene i palmi ed iniziate a lavorarlo a mano: l'impasto dovrà restare molto appiccicoso ma compatto. Vi avverto, è peggio della colla, vi si attaccherà dappertutto.
6) Fermatevi quando avrete una palla abbastanza liscia (ma non dura tipo pasta frolla, eh) con la quale riuscirete a "raccogliere" tutte le briciole della terrina, che risulterà pulita.
7) A questo punto, infarinate leggermente la terrina, posizionate al centro la palla d'impasto, coprite la terrina con un canovaccio pulito e mettetela all'ombra, a temperatura ambiente. Dovrà riposare almeno un'ora, durante la quale è meglio non farle subire sbalzi di temperatura (se mettete la terrina dentro la credenza, ad esempio, lasciate sempre le ante chiuse) o movimenti bruschi.

Un consiglio generale: se vi piace ciucciare gli avanzi dell'impasto dalla terrina o dagli attrezzi (come fa mia moglie, per intenderci), in questo caso ve lo sconsiglio caldamente. Farina, due uova crude e lievito? Rischiate di emettere terribili gas nefandi per ore.


Come si fa il ripieno (e si finiscono i roll)
1) Finché la palla gommosa riposa, preparate il ripieno. È molto facile: ammorbidite il burro, tagliatelo a pezzetti, ed uniteci lo zucchero di canna (meglio se grezzo, non filtrato) più un paio di cucchiaioni colmi di cannella.

2) Dopo un'ora date un'occhiata all'impasto che avevate messo a riposare. Dovrà aver raggiunto circa il doppio del suo volume iniziale. Se non è così, aspettate ancora un po'.
3) Quando vi pare di esserci (oppure: quando vi siete rotti le palle di aspettare, ma a vostro rischio e pericolo) tirate fuori la palla dalla terrina, stendete un foglio di carta forno sul piano di lavoro, infarinatelo e col mattarello (anch'esso infarinato) lavorate lentamente la pasta fino ad ottenere un rettangolone di circa mezzo centimetro di spessore.
4) Spalmateci sopra il ripieno in modo uniforme, avendo cura di non lasciare zone "bianche".
5) Aiutandovi con il foglio di carta forno che avevate steso, arrotolate il rettangolo su se stesso lungo il suo lato corto fino ad ottenere una specie di salame.
6) Preparate le piastre del forno con un foglio di carta forno sopra.
7) Con un coltello liscio tagliate il salame a fette di un paio di centimetri, e posatele sulla piastra. Se tutto va secondo i piani (ovvero: se la pasta è lievitata bene e l'avete tirata abbastanza sottile) dovreste ricavare una ventina di roll. Non mettete le fette troppo vicine le une alle altre: dovranno lievitare ancora un po', ed è meglio lasciare il giusto spazio.
8) Coprite con un canovaccio pulito (quello di prima andrà bene, eh, non è il caso di fare gli igienisti a tutti i costi) e lasciate lievitare ulteriori 20-30 minuti.

9) Se con tutti questi tempi di attesa non vi siete addormentati, accendete il forno a 190°.
10) Sbattete insieme un tuorlo e due cucchiai di latte, e aiutandovi con un pennellino spennellate con cura i cinnamon roll (che nel frattempo si dovrebbero essere un po' gonfiati).
11) Infornate i cinnamon roll nel forno già caldo a 190° per circa 10 minuti (dovranno diventare appena dorati).


Come si fa la glassa
1) Di glasse avevamo già parlato. Questa è un'altra variante, estremamente facile da fare: svuotate in una ciotola mezza bustona di zucchero a velo (diciamo circa 150 gr).
2) Aggiungete un goccio d'acqua e mescolate bene con una forchetta. Quando dico un goccio, intendo proprio un goccio. La glassa dev'essere densa al punto giusto. È meglio partire con un'alta densità ed eventualmente aggiungere acqua per ammorbidirla, che non iniziare con l'acqua e finire le scorte di zucchero a velo per portarla alla corretta densità.
3) Quando vi pare di essere soddisfatti (la densità ideale è quella del miele), verificate che i cinnamon roll si siano raffreddati un po' e, aiutandovi con un cucchiaino, fate colare abbondante glassa sopra le brioche.

Abbinare il vino
Non so con cosa fate colazione voi, alla mattina, ma io preferisco ancora il caffè all'Amarone della Valpolicella.

Ma quante ne so
Nonostante sia molto apprezzato negli Stati Uniti, sembra che il cinnamon roll nasca in Svezia, dove si chiama Kanelbulle (ecco perchè lo trovate all'IKEA). Pensate che gli svedesi sono talmente amanti di questo dolce da dedicargli addirittura un giorno, il 4 Ottobre: "Kanelbullens dag" (letteralmente, "Cinnamon Roll Day"), che personalmente proporrei come nostra nuova festa nazionale. Sebbene in media un cinnamon roll (inclusi quelli che vi usciranno con questa ricetta) abbia un diametro compreso tra 5 e 10 cm, in Finlandia esiste la variante "Korvapuusti" (mai fu inventato nome più orrendo) che arriva a 20 cm di diametro per oltre 2 etti di peso l'uno.

Voto della moglie

Cous-cous (alternativo) con verdure

COOL) la roba etnica fa sempre una gran figura
UNCOOL) a conti fatti, è solo merdosissimo semolino
ADATTO A) gente giovane, vegetariani ma non solo
ATTENTI A) la ricetta di per sé è facile, ma basta poca acqua in più e il cous-cous va a puttane


Ad aver la moglie poco amante della carne, si imparano un sacco di ricette con la verdura. La figata del cous-cous è che fondamentalmente è una base poco saporita, a cui aggiungere un po' quel cazzo che vi pare. Qui vi propongo le verdure, ma si può fare in tanti modi diversi: anche aggiungendo del pollo al curry tagliato a pezzetti (cotto in un'altra pentola, naturalmente).
Tenete conto che i puristi del cous-cous vi romperanno le palle per questa ricetta: perchè il cous-cous è quello precotto e non originale, perchè non usate l'apposita pentola da cous-cous, perchè le verdure non si fanno in padella, perchè non usate la cottura a vapore. Voi tramortiteli con una testata all'altezza del setto nasale e proseguite spavaldi con la ricetta.

Attrezzatura
Per il cous-cous servono una pentola, una ciotola e una forchetta. Per le verdure una padella antiaderente ben capiente (meglio se ha anche il coperchio), un coltello, un tagliere e un cucchiaio di legno. Per servire in tavola, una terrina -possibilmente di terracotta- ben capiente.

Ingredienti
Per il cous-cous:
Mezzo bicchiere (circa 50 gr) di cous-cous precotto a testa
Olio di oliva
Una noce di burro
Sale grosso o dado vegetale

Per le verdure:
Ci potete mettere un po' il cazzo che vi pare:
Patate
Sedano
Peperone
Melanzane
Zucchine
Carote
Cipolla
Aglio
Spezie
Per le dosi, usate il modo più semplice: immaginate di dover riempire un piatto a testa di verdure. Immaginate un piatto abbastanza abbondante: sia perchè sicuramente qualcuno ne mangerà un paio di piatti, sia perchè la verdura in cottura tenderà ad asciugarsi. Fate in modo di non avere un sacco di cous-cous e poche verdure, sarà come mangiare la pasta senza sugo. E poi il cous-cous dura una vita in frigo ed è discreto anche freddo, quindi meglio avanzarne che restar senza.

Come si fa il cous-cous
Il cous-cous precotto si prepara in pochissimo tempo. Il mio consiglio è di far prima le verdure e, quando sono quasi pronte, fare il cous-cous in modo da servirlo subito in tavola, appena fatto.
1) Cominciamo con l'acqua. Se usate 2 bicchieri di cous-cous, prendete due bicchieri scarsi di acqua. È meglio restare un po' indietro di acqua e casomai aggiungerla dopo; al contrario, se l'acqua è troppo il cous-cous si impacca peggio del riso stracotto.
2) Mettete l'acqua in una pentola, salatela come per la pasta -o stemperateci dentro poco dado vegetale- e mettetela sul fuoco.
3) Mettete invece il cous-cous in una terrina e aggiungete un paio di cucchiai di olio d'oliva.
4) Con una forchetta d'acciaio, mescolate, mescolate e mescolate. Se serve, aggiungete ancora un po' d'olio e continuate a mescolare. Il semolino assorbirà l'olio.
5) Quando l'acqua salata sta bollendo spegnete il fuoco, versateci dentro il cous-cous e coprite col coperchio. Lasciate tutto fermo così per 3 minuti.
6) Poi aprite, aggiungete un cucchiaio d'olio e una noce di burro e riaccendete il fuoco: fate scaldare il semolino ancora un minuto mescolando per bene sempre con una forchetta , se no si attacca ed è un casino.

Come si fanno le verdure
1) Tagliate tutte le verdure a cubetti o piccole listarelle. Per dire: a mia moglie piacciono pezzi piccoli e possibilmente tutti uguali, prepararli è una vera sfida alla geometria.
2) Nella padella antiaderente, fate rosolare cipolla e aglio in abbondante olio; quando la cipolla è dorata, buttate dentro le verdure.
3) Normalmente le zucchine ci mettono meno delle patate a cuocersi. Se preferite avere tutto sotto controllo, iniziate dalle patate e dopo un paio di minuti aggiungete il resto. D'altra parte, il vantaggio è che tagliando tutto a cubetti o pezzi piccoli, la cottura è più rapida e uniforme, quindi per quel che ho visto io potete buttare dentro tutto insieme alla cieca.
4) Regolate di olio e di sale, poi coprite e mettete a fuoco medio. Se non avete un coperchio, mettete sopra la pentola un piatto abbastanza grande o un vassoio. Mescolate il minimo necessario, altrimenti le verdure si spaccheranno. Per questo è fondamentale usare una pentola antiaderente e, se ve la sentite, mescolate senza attrezzi.
5) Quando le verdure iniziano ad ammorbidirsi e nella padella si forma un bel po' di acqua, togliete il coperchio e alzate il fuoco, così le verdure si asciugheranno. Tenetele mescolate il minimo necessario, sempre senza usare posate.
6) Aggiustate di sale e aggiungete le spezie. Non temete: andateci giù pesante, tanto il semolino in sé non sa quasi di un cazzo. Il mio consiglio è di usare sicuramente pepe, peperoncino, curry e un po' di zafferano. Anche due foglie di basilico, se vi va. Ma fate voi, senza essere parsimoniosi: ovviamente, assaggiate sempre prima e dopo aver aggiunto.

7) Quando le verdure sono tenere ma ancora croccanti, fermate tutto: mi raccomando, devono aver perso l'acqua ma senza diventare molli. Prendete una grossa terrina, meglio se di terracotta, ed unite cous-cous e verdure in un unico servizio. Se la padella è abbastanza grande, prima buttate il cous-cous nelle verdure e fate rosolare un po' il tutto sul fuoco, altrimenti andate direttamente nella terrina di terracotta e mescolateli lì, al limite aggiungendo un altro goccio di olio extravergine di oliva. Servite in tavola ben caldo.

Abbinare il vino
Semolino e verdure: non potete certo metterci un rosso. Consiglierei un bianco importante e fermo, tipo un Custoza Superiore, un Lugana o un Soave, rigorosamente freschi ma non freddissimi.

Ma quante ne so
Snocciolate un po' di cultura spiccia, affermando senza indugi che il cous-cous è un piatto antichissimo: appare la prima volta in un libro musulmano del XIII secolo. Sembra arrivare addirittura dall'Africa Occidentale, ma è tipico anche di Marocco, Nordafrica e Sicilia; ne esistono varianti da tutto il mondo, dal Giappone a Israele, dalla Gran Bretagna alla Sardegna. In Libia e in certe zone del mediterraneo viene chiamato semplicemente "ta-am", cioè "cibo". La pentola per farlo fatto bene si chiama "bulgur".

Voto della moglie

Tecnica: mescolare senza attrezzi

Una manovra classica, che però vi garantirà una figura da chef di primo livello. Basteranno un paio di abili mescolate di questo tipo per innescare benevoli mormorii di approvazione da parte degli astanti. Non va usata sempre: vi servirà per dare una mescolata rapida e approssimativa senza dover cercare una posata, oppure per ingredienti delicati (verdure, sugo di pesce) che potrebbero sfaldarsi e rompersi usando un cucchiaio; o ancora, per dare il tocco finale alla vostra pasta saltata in padella col sugo. Inutile dire che ha senso se gli ingredienti nella padella sono solidi almeno in parte. Voglio dire, non ha senso mescolare così il brodo. L'evoluzione di questa tecnica vi permetterà di girare la bistecca o la frittata con un colpo solo, come dei veri maestri.

Una nota a margine: in generale, qualunque cosa stiate cucinando nella padella, evitate di lasciarci dentro a mollo l'attrezzo che state usando. Se è un cucchiaio di legno, rischia di rovinare il sapore della pietanza e, in generale, di sporcarsi talmente tanto da diventare inutilizzabile (soprattutto in presenza di un qualunque rappresentante dell'Ufficio d'Igiene). Se è una posata di ferro, accumulerebbe inutilmente calore provocandovi spiacevoli ustioni sulla mano. Piuttosto, mettete un piattino o una piccola ciotola di fianco al fornello ed posateci dentro gli attrezzi quando non li state usando.

Il gesto tecnico è in realtà semplice, ma il margine di errore può essere elevato fino ai livelli della catastrofe. Impugnate con la mano buona il manico della padella, meglio se antiaderente. Sollevatela leggermente dal fornello e poi, in unico movimento, date un colpetto secco in avanti e verso l'alto con un abile gioco di polso. Potete usare piccoli movimenti ripetuti molto velocemente, oppure – con un po' di allenamento – esagerare e farli più lenti ed ampi, avendo cura di far letteralmente volare per aria gli ingredienti.

Se siete stati bravi, vi copriranno di applausi e pacche sulle spalla. Altrimenti, sarà meglio che vi mettiate a pulire la cucina perchè cazzo, c'è roba attaccata dappertutto.

Torta cioccolato e miele


COOL) buona all'incredibile
UNCOOL) possibili crampi al braccio a furia di mescolare l'impasto
ADATTO A) meglio come dopo pasto che a colazione
ATTENTI A) le calorie: ne farà un milione a centimetro cubo


La ricetta originale di questa torta l'ho trovata qui. Solo che non so cosa cazzo siano lo zucchero moscovado o il cremor tartaro (probabilmente, ingredienti segreti riservati ad uso esclusivo delle donne), e alcuni passaggi della spiegazione mi sembravano un po' troppo veloci per essere comprensibili. Ci ho quindi messo le mani cambiando un po' dosi e parole, ed il risultato (già sperimentato su moglie e amici due volte) è stato un successone.

Attrezzatura
Preparatevi una camionata di ciotole: una grande dove fare l'impasto principale, e un paio di piccole dove gestire gli altri ingredienti. In più vi serviranno due pentole per il bagnomaria più un terzo pentolino, una tortiera, cucchiaio di legno, cucchiaio di acciaio, forchetta, e un colino per setacciare il cacao.

Ingredienti
Per la torta
- 100 gr di cioccolato fondente 75%
- 275 gr di zucchero
- 225 gr di burro morbido
- 125 ml di miele abbastanza fluido
- 2 uova
- 200 gr di farina
- 1 cucchiaino di bicarbonato
- 1 cucchiaio di cacao amaro
- 200 ml di latte

Per la glassa
- 30 ml di latte
- 85 ml di miele fluido
- 85 gr di cioccolato fondente 75%
- 75 gr di zucchero a velo


Come si fa la torta
1) Le torte a casa mia cominciano sempre allo stesso modo: tirando fuori il burro dal frigo.
2) Finchè si ammorbidisce, iniziate a far sciogliere a bagnomaria il cioccolato. Mettete pure il fuoco al minimo, tanto vi servirà tra almeno una decina di minuti.
3) Appena il burro sarà un po' morbido, tagliatelo a pezzetti e buttatelo in una ciotola con lo zucchero. Cominciate a mescolare con un cucchiaio di legno, finchè il tutto non si amalgama: preparatevi, perchè vi ci vorrà un po' e, per giunta, non sarà facilissimo. Diciamo che alla fine avrete guadagnato una sessione di bicipiti senza neanche il bisogno di mettervi quei ridicoli guantini da pesistica.
4) Ora le cose si complicano: aggiungete il miele (se vi chiedete come pesare 225 gr di miele senza danni: io ho fatto ad occhio dividendo in frazioni approssimative il contenuto del vasetto) e mescolate, quindi le due uova. Da qui in poi ho abbandonato il cucchiaio di legno per mescolare, e ho iniziato ad usare la forchetta.
5) A questo punto il vostro braccio sarà indolenzito e la cioccolata sciolta: potete versarla dentro l'impasto ed amalgamare nuovamente il tutto.
6) Prendete un nuovo pentolino (oppure usate sempre lo stesso della cioccolata, tanto meglio: servirà a recuperare tutta quella che è rimasta attaccata alle pareti), e mettete sul fuoco il latte. Dovrà scaldarsi, ma non bollire.
7) In un'altra ciotola buttate la farina e mescolatela col bicarbonato e il cacao amaro setacciato. Dopodichè unite la polvere all'impasto principale, poco per volta, sempre mescolando alacremente.
8) Ormai il latte dovrebbe essere ben caldo: aggiungetelo all'impasto, e date un'ultima mescolata sempre con la forchetta, rendendo il tutto ben omogeneo. Il risultato sarà abbastanza liquido, non preoccupatevi, avrà tutto il tempo per asciugarsi in forno.
9) Accendete il forno a 180°, e nel frattempo imburrate la vostra solita tortiera tonda a cerniera.
10) Versateci l'impasto e, quando il forno è caldo, infornate a metà altezza per 45 minuti.

La prima volta che l'ho fatta, dopo 30 minuti la parte superiore si stava bruciando, e ho dovuto abbassare il piano del forno di una tacca. La seconda volta, invece, non si è bruciata: in compenso, ci ha impiegato un'ora intera a cuocersi. Il mio consiglio è: se si brucia sopra, abbassatela. E prima di chiudere la faccenda e farvi il consueto applauso compiaciuto, controllate bene la cottura con uno stuzzicadenti, specialmente al centro della torta (come sempre: se esce bagnato o sporco di cioccolata, è ancora presto).


Come si fa la glassa
Una raccomandazione: aspettate che la torta sia ben fredda prima di glassarla. Niente fretta, altrimenti va tutto a puttane perchè la glassa non si attacca, resta sciolta e inonderà il piatto di servizio o (nella peggiore delle ipotesi) il vostro piano cucina. E vi assicuro che per togliere la glassa al cioccolato vi servirà il Ghibli.

1) In un pentolino mettete il latte e il miele, e scaldate finchè il miele si sarà sciolto del tutto.
2) Fate a pezzi la cioccolata e buttate anche quella nel latte (sempre sul fuoco) finchè non si ammorbidisce per bene.
3) In un'altra ciotola mettete lo zucchero a velo. Togliete il latte+miele+cioccolata dal fuoco e, pian piano, aggiungetelo allo zucchero velo, mescolando energicamente. Poi un altro po', e mescolate. E così via.

Smettete (può darsi che vi avanzi del latte+miele+cioccolata) solo quando avrete un composto denso, difficile da mescolare e di un bel marrone scuro. Diciamo che deve avere più o meno la densità del miele denso (chiaro, no?). Se sembra più Nutella che miele, ci vuole ancora un po' di liquido; se sembra più acqua che miele, ci vuole più zucchero a velo (oppure ci voleva meno liquido, ma potrebbe essere troppo tardi se avete finito tutto lo zucchero a velo, sob!). Se sembra qualcos'altro, evidentemente avete combinato un casino.

Quando la glassa vi pare pronta, togliete la torta dalla tortiera e mettetela su un piatto. Versate pian piano la glassa al cioccolato al centro della torta, e con il culo di un cucchiaio di acciaio (o, meglio ancora, con una spatolina di plastica, tipo quelle da gelatiera) stendetela sulla torta e sulle pareti. Se volete fare i fighi, spolverate la torta glassata con gli zuccherini colorati o altre decorazioni di dubbia virilità (non a caso, l'idea è di mia moglie: quindi va benissimo :D).

Mettete la torta in frigo per un po', quel tanto che basta alla glassa per solidificare.

La glassa non è facile da fare, ma una volta capito come dev'essere il risultato, siete a posto. Ah, tra parentesi: le glasse si fanno in tanti modi diversi. Alcune con l'uovo, altre cuocendole, ecc. Forse un'altra volta vi spiego quella all'arancia, vedremo.

Abbinare il vino
Col cioccolato si può bere solo un ottimo scotch whiskey single malt. Consigliatissimo un Lagavulin a temperatura ambiente. Per i più coraggiosi, il consiglio è valido anche a colazione.

Ma quante ne so
Inutile sfoderare dati storici sull'arrivo della cioccolata in Europa: rischiate di non fare il figurone che credete, perchè magari sono cose che sa già anche qualcun altro. Se volete fare davvero i fighi, esclamate a gran voce che il Guinness dei Primati della tavoletta di cioccolata più grande la detiene la nostra Torino (che dal 1600 è una delle capitali europee della cioccolata), con una stecca di ben 1500 chili (sì: una tonnellata e mezzo) coperta da 500 chili di nocciole. È sempre torinese anche il gianduiotto più grande, di ben 40 quintali.

Voto della moglie

Tecnica: tagliare la cipolla

Operazione sottovalutata ma di fondamentale importanza. La cipolla nei soffritti va sempre tagliata molto sottile: non esistono alternative. Si cuoce meglio e prima ed è più leggera e digeribile. Alcuni insistono per usare strumenti poco maschili come la mezzaluna o quegli aggeggi meccanici a molla con le lame: ma il vero UomoInCucina® sa arrangiarsi con il nonno di tutti gli strumenti da taglio: il coltello.

Prendete la cipolla e togliete gli strati più esterni, al limite aiutandosi col coltello; tagliate, se c'è, anche la parte più alta, dov'era attaccata al resto della pianta. Ora: immaginate che la cipolla abbia un asse di rotazione come la Terra: passerebbe, verticale, dal polo più alto (quello che avete appena pulito) al suo corrispettivo più basso. Appoggiate la cipolla sul tagliere in verticale, con l'asse perpendicolare alla superficie, e tagliatela esattamente a metà in verticale, lungo l'asse.

Prendete una delle due metà e appoggiatene la superficie appena tagliata sul tagliere, in modo da avere una sorta di cupola. Fermatela agli estremi con le dita della mano con cui non impugnate il coltello, e iniziate a tagliarla a fettine parallele, tutte uguali e sottili. Tenetela sempre ben ferma con le dita, in modo che non perda la sua forma; eventualmente, aiutatevi con un ulteriore dito, seguendo la lama, per non sollevare le fette una volta tagliate. Se vi gira la testa e il tagliere si tinge di sangue, c'è qualcosa che non va.

Arrivati in fondo, ruotatela di 90° e ripetete l'operazione, creando una sorta di scacchiera molto piccola e sottile. Questi due tagli, uniti alla naturale struttura concentrica della cipolla, saranno sufficienti a ridurla in piccolissimi pezzi che possono essere messi a soffriggere.
Ovviamente, se vi serve una cipolla intera ripetete la medesima operazione anche con la metà lasciata da parte.