La cheesecake

COOL) con questa stupirete anche i più scettici
UNCOOL) ci vuole un sacco di tempo a farla e soprattutto a farla riposare. Fatela almeno il giorno prima!
ADATTO A) sera, dopocena, serata romantica
ATTENTI A) le calorie: basta una fetta e avete cenato per due giorni

Per anni, sentendo la parola "cheesecake" pensavo irrimediabilmente alle torte salate. La parola cheese evocava al mio olfatto il gorgonzola, il taleggio, il parmigiano. E non mi è mai venuto naturale ordinarla al ristorante dopo un pasto, non amando i dolci alla follia o preferendo in generale un dolce che, già dal nome, "sapesse" di dolce e non mi evocasse muffe, odore di piedi o accoppiamenti con la mostarda di cipolle. Poi però ho sposato mia moglie, che finalmente mi ha svelato la verità.

Attrezzatura
Ciotole a perdizione, di cui almeno un paio di capienti; mixerino elettrico o ad immersione; frusta (manuale, ma meglio elettrica); carta da forno, tortiera con cerniera; setaccio

Ingredienti
Per il fondo
270 gr Biscotti Digestive's
160 gr Burro
2 cucchiai zucchero di canna

Per la crema
2 uova intere
1 tuorlo
100 gr zucchero
1 bustina di vanillina
600 gr Philadelphia
20 gr amido di mais (o maizena)
il succo di mezzo limone
1 pizzico di sale
100 ml panna fresca

Per la copertura
succo di limone
1 yogurt cremoso bianco
200 gr panna fresca
1 bustina vanillina
1 cucchiaio zucchero a velo

Come si fa il fondo
1) Iniziate ammorbidendo i 160 gr di burro a bagnomaria.
2) Sbriciolate grossolanamente i biscotti Digestive's e buttateli nella ciotola del mixer insieme allo zucchero di canna. Quando dico biscotti "Digestive's" non intendo dei cazzo di biscotti qualunque. Ci vogliono proprio loro, i Digestive della McVitie's: magari non si trovano dappertutto ma fidatevi, si sente la differenza. Sognatevi di usare gli Oro Saiwa o una qualche sottomarca di biscotti in finto cartone.
3) In una ciotola, versate i biscotti polverizzati e il burro. Mescolate con un cucchiaio di legno finchè non avrete un bell'impasto omogeneo.

4) Ora prendete la vostra tortiera: il top è avere quella a cerniera (la mia è dell'IKEA), altrimenti quando proverete a tirare fuori il tutto, a torta finita, rischiate una Caporetto gastronomica. Imburratela al meglio, e poi preparate un disco di carta da forno dello stesso diametro della tortiera e due strisce di carta alte quanto la tortiera. Indovinate un po'? Esattamente. Approfittando delle superfici imburrate, incollate la carta forno rivestendo la tortiera.
5) Versate il composto del fondo nella tortiera, distribuitelo e compattatelo per bene con le mani o col fondo di un cucchiaio.
6) Compatibilmente con il diametro della vostra tortiera, dovreste riuscire anche a creare un po' di alzata laterale. Ne basta poca, ma se la vostra tortiera ha un diametro superiore ai 22 cm farete un po' più fatica. Eh, intendiamoci: se ce la fate bene, se no amen, viene bene lo stesso.
7) Mettete la tortiera con la base della torta in frigo per almeno un'ora.

Come si fa la crema (e si inforna il tutto)
1) Ottimizzate i tempi: a fare la crema vi serviranno circa 15 minuti, quindi iniziate dopo 45 minuti che il fondo è in frigo.
2) Prendete una ciotola ben capiente e buttateci uova, zucchero e vanillina. Sbattete il tutto con la frusta (anche elettrica va bene) finchè non è ben morbido. Un consiglio: la frusta elettrica funziona anche se non è impostata per forza a "velocità smodata".
3) Poco per volta, aggiungete il Philadelphia e mescolate (la frusta elettrica è ancora ok, ma il rischio di imbiancare la casa in un raggio di un paio di metri è altissimo) perchè non faccia grumi.
4) Aggiungete il succo di limone, l'amido di mais (o maizena) setacciato e un pizzico di sale, sempre mescolando.
5) Accendete il forno a 180°.
6) Terminate la crema aggiungendo la panna fresca (non c'è bisogno di montarla, eh!) pian piano, sempre mescolando.

7) Ora recuperate la tortiera col fondo dal frigo, versateci dentro la crema che avete ottenuto e livellatela per bene con un cucchiaio.

8) Buttate la torta in forno preriscaldato a 180° per una mezz'ora, a metà altezza.
9) Poi abbassate la temperatura a 160° per un'ulteriore mezz'ora.
10) Alla fine spegnete il forno, aprite appena lo sportello e lasciate la torta a riposare un'ultima mezz'ora.

Morale della favola: ci vuole un sacco di tempo. Diciamo che non è il caso di scegliere questa ricetta tipo "Dai ragazzi, faccio una tortina al volo che la mangiamo dopo cena!". Alcuni consigli in merito alla cottura:
- non aprite assolutamente la porta del forno per almeno la prima mezz'ora;
- se dopo questo primo tempo la superficie si scurisce (a me non è mai successo) metteteci sopra un foglio di carta stagnola di protezione;
- fate la prova con lo stecchino, se volete, ma ho visto che si è sempre cotta più che discretamente rispettando questi tempi;
- più darsi che la crema si crepi: fregatevene, tanto poi va coperta con la panna e non lo vedrà nessuno.

Come si fa la copertura (e si finisce)
Se tutto va bene, a quest'ora sarete stremati. Peccato che non sia ancora finita quindi, se siete furbi, nell'ora e mezza in cui la torta deve cuocersi fatevi pure una penichella nei pressi del forno (senza dimenticarvi di svegliarvi almeno ogni mezz'ora a cambiare le temperature).

1) Intanto dovete fare la sour-cream, o panna acida. Mi han detto che si trova anche già pronta nei brick di cartone, ma io non l'ho vista. Un valido sostituto lo fate montando 200 ml di panna fresca.
2) Per ottenere la sour-cream aggiungete ora il succo di limone e lo yogurt. Mescolate ma, per evitare di smontare troppo la panna, fatelo dal basso verso l'alto e con molta delicatezza. In questo modo l'aria resterà intrappolata nella panna che resterà abbastanza gonfia.
3) Aggiungete la vanillina e lo zucchero a velo setacciandolo, continuando a mescolare delicatamente.
4) Quando la torta è fredda (se non lo è, nell'attesa tenete la panna appena fatta in frigo), versateci sopra la copertura e livellatela con un cucchiaio. Et voilà.
5) Se volete, decorate con qualche fetta di fragola tagliata e pulita.

6) Ora, infilate il tutto in frigorifero. Non togliete la torta dalla tortiera adesso, altrimenti verrà giù tutto come un castello di carte nella bufera. Fatevi bene i conti, perchè la torta dovrà stare in frigo molte ore. Diciamo minimo una notte; e diciamo anche che più ci sta e meglio è (ecco, magari tre settimane sono troppe - ve ne accorgerete se la superficie diventa verde e comincia a puzzare di piedi).
7) Prima di servire, aprite la tortiera con delicatezza e spiattate, stando attenti a non lasciare sul fondo della tortiera la base di biscotti e burro.

Abbinare il vino
Qui vi ci vuole un vino forte e non dolce, che aiuti a pulirvi la bocca dalla quantità di zucchero. Che so, ad esempio uno Jagermaister (ah, dite che non è un vino?).

Ma quante ne so
La conversazione langue? Finchè ingollate fette di cheesecake sprezzanti del tasso di glicemia alle stelle, potreste ricordare ai commensali che il 30 Luglio, negli USA, si festeggia il National Cheesecake Day. E che la rock-funk band Phish (se non li conoscete, è il momento buono per procurarsi "Billy Breathes" o "A Picture of Nectar", tra gli altri), famosissima oltreoceano, in uno storico concerto del 1999 in Florida chiese al suo pubblico, invece di applaudire alla fine di ogni canzone, di urlare "cheesecake! cheesecake!" con quanto fiato avessero in corpo. Da allora, è usanza che ai concerti dei Phish il pubblico acclami la torta: tanto che gli stessi Phish hanno aggiunto un bridge alla loro canzone "You Enjoy Myself", durante la quale ciascuno dei quattro canta a cappella elencando nomi ed ingredienti di tutte le cheesecake note al mondo.

Voto della moglie